mercoledì 24 dicembre 2014

Storia di Natale 2014 - La gallina dorata

Buon Natale! Splendido Yule! Lucente Sol Invictus!
Gioia e meraviglia a voi e profumo di biscotti e case invase dalla luce e dalla musica!
Recuperare lo spirito del Natale, con tanto di sincera commozione, per qualche sconosciuto motivo sembra essere collegato alla prima episassi (perdita di sangue dal naso) di tutta la mia vita. Yuhu! Per la serie "cose strane". Ma sono felice lo stesso, pure sanguinando dal naso.
Yay!
Oggi si aprono i regali di Natale (che ho comprato, TUTTI, per TUTTA la mia famiglia, io, ragazza ventenne, con il mio denaro guadagnato disegnando, e sono felice, felice, felice di averlo potuto fare anche se significa che non avrò nessuna sorpresa quest'anno!).
È stato emozionante, alle 00:35 di notte, alzarsi in silenzio mentre tutta la famiglia dorme, scendere, scovare i regali che ho nascosto in tutti i punti della casa, incartarli, scrivere biglietti "fantasiosi" e infilarli a casaccio in mezzo al prese (ci ho messo pure una Wii, in mezzo al presepe, figuratevi un pò quanto è enorme la nostra rappresentazione della natività... e sono pure atea!).
E voglio fare un regalo pure a voi. Una favoletta (senza pretese nè niente, venuta di getto)!

Come una comune gallina dorata salvò una famiglia


C'era una volta una gallina dorata che viveva in un pollaio con altri tre suoi simili, poichè la persona che possedeva il pollaio era molto, molto povera e a stento aveva potuto permettersi di comprare gli animali, il materiale per costruire quell'unico piccolo pollaio e il cibo per mantenere gli uccelli. La gallina, di contro, era enorme e ben pasciuta, perchè i lombrichi non si comprano e la genetica non è un'opinione, e aveva le piume pulite, lucenti e profumate come citronella (vi accorgerete in molti, annusando una gallina pulita, che essa sa di citronella).
Quando fu la vigilia di Natale, il povero proprietario, che non poteva permettersi di uccidere un tacchino (che non possedeva), volle preparare uno splendido pranzo con una delle sue galline, e scelse proprio quella dorata perchè era la più bella e ben pasciuta, così preparò gli utensili per macellarla e, dopo essersi calcato in testa il suo cappello blu tutto macchiettato, si avviò poi al pollaio.
La gallina dorata, però, si avvide subito del cambiamento nel comportamento dell'uomo che si avvicinava a lei: lesse la minaccia nel passo cauto e nelle mani che si allungavano per prenderla, così prese a correre per non farsi acchiappare e corse per tutto il cortile, finchè l'uomo non fu stanco di correrle dietro.
L'uomo non capiva proprio perchè mai la gallina, che era sempre stata così mansueta, ora si comportasse in quel modo, poichè il povero contadino era abituato a pensare che tutte le galline fossero molto stupide.
Infatti, rispetto agli umani, le galline non hanno una grande intelligenza, ma sono di certo più dotate di quanto non gli si riconosca.
La gallina dorata, spaventata, non appena il povero contadino si fu allontanato, inquieta prese a cercare un modo per fuggire da quel luogo.
Gira avanti e gira indietro, alla fine salì su un mucchio di legna e mattoni e, battendo le ali più forte che potè, scavalcò la recinzione e fuggì. 
Il mondo fuori era vasto e inesplorato, ma alla gallina non interessavano cose del genere: lei vide che era tutto calmo, che l'erba cresceva verde ai bordi delle strade e che gli uccelli continuavano a cantare sulla sua testa.
Dorata, chiameremo così la nostra amica pennuta, prese a camminare lungo una strada sterrata di campagna.
Bisognava dire che non faceva tanto freddo per essere il periodo di Natale, anzi che molti umani non portavano nè cappotti, nè sciarpe o cappelli, ma si vestivano come in primavera. La gallina, con il suo piumaggio caldo, stava più che bene.
Dei bambini inseguirono Dorata, ma si stancarono dopo pochi metri e la lasciarono in pace.
Ah, quanto cibo in questo grande mondo! Solo, le mancavano un pò le sue altre amiche galline. Ma d'un tratto Dorata sentì il verso di almeno una dozzina di sue consimili e poco dopo le trovò: stavano razzolando libere, scortate da una vecchia signora, e sembravano non avere alcuna recinzione.
Dorata subito si mise fra esse e prese a fare conoscenza, salutandole e stabilendo i ranghi gerarchici come dovrebbe fare ogni brava gallina per bene. Qui c'era persino un gallo! Pensate, un gallo, come quello che non gli aveva mai voluto portare il suo vecchio padrone, perchè non voleva che nascessero pulcini, nè tantomeno sentire il canto di prima mattina.
Ed era, questo della vecchietta, un gallo bianco ed enorme, con due bargiglioni rossi e una voce tonante, ma tanto gentile che le altre galline potevano beccargli letteralmente addosso.
Ah, che vita per la nostra Dorata! Le splendevano gli occhietti nel vedere tutta questa meraviglia, anche perchè riuscì a fare amicizia praticamente subito con le altre sue simili. D'altronde le cose non sono troppo complicate fra di loro, quando tutte non hanno voglia di litigare e c'è in giro cibo per tutti.
La vecchia, che si chiamava Allegra, dapprima non si avvide che c'era una nuova gallina, ma quando tornarono al pollaio, la notò subito: era più grossa delle altre e di una bellezza fulgida.
Venne il giorno di Natale.
A casa di Allegra vennero i figli ed i nipoti e vi fu un grande scambio di doni. Si videro Playstation e X-Box, si videro serie TV in DVD e maglioni pelosi, ogni sorta di gioco, gioielli e vestiti. Ad Allegra fu donato un televisore a schermo piatto e lei ne fu felice perchè così avrebbe potuto regalarlo ai suoi vicini, in quanto lei non se ne faceva molto di un televisore e aveva sentito dire che guardarlo troppo faceva anche male agli occhi.
L'albero di Natale, tutto decorato di luci multicolori, di addobbi dorati, di un puntale argenteo, era come la bandiera che indicava a tutti "ecco, questo è un territorio felice, non state alla larga, anzi entrate".
Le galline, in cortile, razzolavano tranquille perchè a loro importava ben poco della mattina di Natale, almeno finchè Allegra non veniva a spargere il becchime per loro, un pò più del solito, ed allora era festa grande.
Dorata non aveva mai mangiato così tanto e poi alle galline furono lasciati anche gli avanzi del pranzo di Natale: pasta e vongole, il grasso di alcune fettine di carne, rimasugli di verdure.
Fra tutti i nipoti di Allegra, solo uno non era contento: si chiamava Piero e gli era stato regalato un macchinone radiocomandato e un album delle figurine dei calciatori, ma a lui non piacevano le macchine e il calcio lo annoiava soltanto, anche se suo padre gli parlava quasi solo di quello. Piero, però, sapeva che i suoi fratelli e i suoi amici e tutti i maschi degni di quel nome non dovevano mai lamentarsi di un regalo che avesse qualche cosa a che fare con il calcio, perciò, semplicemente, se ne stava seduto su un gradino dell'entrata del cortiletto, guardando le galline che razzolavano, con l'album in una mano e il giocattolo buttato sull'erba come una vecchia cosa rotta e non come una nuova cosa di Natale.
Piero aveva paura di dire ciò che gli piaceva davvero, non avrebbe mai rivelato a suo padre che lui di sera, prima di andare a dormire, faceva a cambio con i giocattoli della sua sorellina, o che quando andava dalle sue cuginette amava i loro videogames in cui si da da mangiare ai cagnolini o le splendide case bianche con tutti quei delicati, bellissimi mobili... oh si, le case delle bambole le chiamavano, ed era un nome così fru fru per oggetti così raffinati e ogni volta che Piero ci pensava gli veniva la rabbia, da digrignare i denti e da spaccare in due tutte le sue armi giocattolo e le macchinine, perchè lui, lo sapeva, non avrebbe mai avuto una di quelle case finchè non fosse stato grande e ne avrebbe potuto costruire una e dire che era il modellino di una villa.
Dorata, vedendo un rimasuglio di dolce sulla manica del ragazzino, si avvicinò a lui.
Un'altra cosa che Piero amava molto erano gli animali, ma suo padre non voleva tenerne, e così loro non ne avevano; amando molto queste creature, il ragazzo conosceva tutte le galline della nonna, una per una, e aveva dato un nome a ciascuna, ma di Dorata non si ricordava proprio.
La guardò con la bocca spalancata, come se quello fosse un miracolo natalizio, poi la prese delicatamente in braccio (e da lui la gallina si lasciò prendere, perchè lo stupore e la delicatezza non allarmano gli animali, in genere).
Che razza di cosa era questa! Tutta d'oro come se l'avessero tuffata nel metallo fuso e con delle belle zampe che sembravano gli speroni d'un gallo, paffuta e graziosa.
Piero la desiderò con intensità quasi dolorosa, poichè tutti avevano ricevuto un regalo vero, tranne lui, e a lui quella creatura piaceva.
Sua nonna comparve dalla cucina e interpretò subito lo sguardo del ragazzo. Oh, lei era una brava nonna: disse a Piero che aveva dimenticato di incartargliela e mettergliela sotto l'albero, anche perchè sarebbe soffocata in un incarto, ma che la gallinella dorata era il suo regalo di Natale.
Felice come una pasqua, Piero corse da suo padre e gli disse che quello era un regalo della nonna.
Dovete sapere che il padre di Piero, a causa di una situazione matrimoniale piuttosto instabile, non poteva più offendere sua suocera in alcun modo, così era costretto ad accettare da lei qualunque dono, ed Allegra lo sapeva, per questo aveva dato la gallina al suo amato nipote.
Così il padre dovette fingersi contento, entusiasta, e fare mille moine a quel volatile che lo disgustava come tutto quello che gli ricordava le umili origini della famiglia di sua moglie. Lui era un uomo serio, ok, forse non troppo serio vista la sua passione per le battute da cabarettista, ma era senza dubbio un uomo d'affari, di quelli importanti, e percepiva come una grossa umiliazione che suo figlio, il figlio di un uomo ricco e importante, avesse ricevuto come regalo una gallina viva. Di tutti i volatili, ecco, il meno nobile di tutti! Il più stupido! La gallina.
Se Dorata avesse saputo cosa quell'uomo pensava di lei, si sarebbe indignata e di certo avrebbe provato a cavargli un occhio, probabilmente riuscendoci.
Ma l'uomo ci teneva ancora alla sua famiglia, se non altro perchè i suoi colleghi lo avrebbero guardato come un poveraccio se lui l'avesse persa, durante il periodo di Natale per giunta, così egli promise di comprare una casetta per la gallina e metterla in giardino, pur con una fitta di disgusto al pensiero che quello stupido volatile-non-volante avrebbe potuto fare alle sue violette ed ai gerani e a come avrebbe spiegato  al suo giardiniere che avrebbe dovuto fronteggiare una minaccia ambulante su zampe raspanti come quella.
La gallina fu chiamata proprio Dorata e per il tempo in cui furono a casa della nonna rimase fra le altre galline, accompagnata piuttosto spesso dal suo nuovo padroncino, che era fuori di sé dalla gioia di avere un animale tutto per sé e pensava già a quali trucchetti avrebbe potuto insegnarle (sempre che si potessero insegnare dei trucchetti ad una gallina) e a come fotografarla non appena fossero tornati a casa, per poi condividere le foto su Instagram, ma soprattutto dove portare a razzolare, un pò come si portano le pecore al pascolo, la sua amica pennuta.
La gallina, dal canto suo, si era già abituata a quel piccolo umano che le veniva dietro e che ogni tanto le accarezzava la schiena con le punte delle dita, come se avesse paura di spaventarla.
Quand'ecco che qualcuno si avvicinò al cortile, un uomo vestito con laceri abiti da lavoro e un cappellino da baseball blu tutto punteggiato di macchiette di cemento: era il contadino povero che aveva perso la gallina e che stava salendo in paese per cercare qualche offerta in un supermercato e vedere se poteva permettersi una buona cena.
La gallina, non appena vide l'uomo, battè le piccole ali e prese a correre, ma così facendo attirò l'attenzione del contadino, che subito la vide e la riconobbe, anche perchè lei era tanto diversa dalle altre gallinelle, più sottili e bianche e nere, che razzolavano nel cortiletto.
Così il povero si avvicinò e spiegò che quella era la sua gallina e che era fuggita.
Il bambino negò, dicendo che era un regalo della sua nonna.
Il contadino volle sapere chi mai fosse la sua nonna e gira che ti rigira alla fine pure la nonna spuntò, quando udì la discussione fra il giovane e il vecchio farsi più accanita.
Allegra e il povero contadino si guardarono negli occhi e ammutolirono.
Persino le galline rimasero in un catatonico silenzio finchè la nonna non prese a ridere ed andò ad aprire al contadino, lo abbraccio ed entrambi quasi piansero, in preda ad una crisi isterica di felicità,
Saltò fuori la storia che il povero non era altri che il nonno, il marito di Allegra, Rinaldo, che anni prima si era perso di vista con lei durante un gran guazzabuglio dovuto al programma di protezione testimoni, e alla fine aveva deciso di ritirarsi a vivere in Calabria, la regione più povera d'Italia, dove era sicuro che non l'avrebbero mai trovato, ma che, ahimè, neppure la donna che amava di più al mondo sarebbe mai riuscita a rintracciarlo.
Senza più un soldo, l'uomo aveva iniziato a lavorare come raccoglitore di arance e in molti anni aveva racimolato abbastanza denaro da comprarsi un minuscolo appezzamento di terreno e una minuscola casetta di legno e poter vivere coltivando un altrettanto minuscolo orticello e lavorando saltuarialmente ancora come raccoglitore di agrumi.
Sua moglie lo credeva morto.
Ma ora erano di nuovo insieme e sarebbe stato fino alla fine dei loro giorni.
Fu così che il padre e la madre di Piero non si separarono,  la famiglia di Allegra fu ricomposta, Dorata si salvò e Piero ebbe il regalo che aveva sempre voluto e che lo spinse a diventare, da grande, il più ricco allevatore di pollame del Sud Italia.
Quanto al gallo, lui e Dorata ebbero molti e molti pulcini e furono quelli ad essere selezionati per diventare una nuova razza altamente produttiva, nonchè bella e pluripremiata.
Perciò, ricordatevi, niente è insignificante: neppure la gallina fuggita di un pover'uomo.

martedì 23 dicembre 2014

Babbo Natale deve essere la persona più felice del mondo

00:37 Di notte. Io che mi sveglio in silenzio (e dimostrando ancora una volta a me stessa uno straordinario orologio biologico), scendo le scale, scovo nei posti in cui li ho nascosti e li incarto, questi regali che ho comprato da sola per tutta la famiglia, scegliendoli con mesi di anticipo, e mi invento biglietti a "indovinello". Non riceverò nulla in cambio, nè tantomeno vedrò una sola singola sorpresa, ma è comunque meraviglioso.
Meraviglioso pensare che domani mattina si sveglieranno, che vedranno quei regali spuntati dal nulla, che gioiranno nell'aprirli.
C'è qualcosa di magico nella complicità con sé stessi, nella notta immota e silente, nell'essere da soli con i propri pensieri e poter creare e pensare che quello che fai di notte si ripercuoterà sull'indomani.
Babbo Natale deve essere, senza alcun dubbio, la persona più felice del mondo.
Ore 00:46 di notte.
Ora devo andare a dormire. A domani! Sarà Natale e avrò una sorpresa per tutti voi. 

sabato 20 dicembre 2014

Influenza + Hannibal a Firenze (con spoiler)

E alla fine ci sono cascata. Ho l'influenza.
Ma è incredibilmente leggera per essere quella di una persona immunodepressa (questo è il primo anno in cui ho deciso di saltare il vaccino antinfluenzale, che è notoriamente pieno di schifezze tipo metalli pesanti, e infatti mi sono beccata l'influenza, ma meglio questa che altro...).
Comunque non è un gran problema, leggero dolore articolare, un pò di naso intasato, ma con salvia, cannella e limone dovrei sopprimere efficacemente i sintomi e zenzero e curcuma funzioneranno eccellentemente da immunostimolanti.
Poi tutti mi dicevano di fare il vaccino... macchè, me la caverò eccellentemente. Devo smetterla immediatamente di fare a pezzi la mia capacità di risposta immunitaria e di irritarmi con metalli pesanti e altre schifezze simili.
Avrò anche l'influenza, adesso, ma mi sento comunque a mente lucida e rispetto agli ultimi mesi sono felice. Come un tempo.
Sempre felice ed è bellissimo. E comunque, anche con l'influenza, a maniche corte: il freddo, sorprendentemente, mi aiuta e quando sono fuori sto immediatamente meglio.
Mangio più agrumi e il mondo è bello.
Anche se per ora non ho tanta voglia nè di scrivere, nè di disegnare, sarà l'influenza, sarà qualcos'altro, ma ho tantissima voglia di starmene rannicchiata sul divano a guardare The Big Bang Theory (che oggi non c'è perchè è sabato) oppure leggere con un bel tazzone di tè verde al limone caldo caldo fumante in mano.
Credo comunque che proverò a disegnare perchè so per esperienza personale che se smetto per un periodo superiore ai tre giorni di disegnare, recuperare il mio solito ritmo diventerebbe difficilissimo.
Quindi un pò di sforzo! Un pò di sforzo, ragazzi.
Certo, probabilmente leggerò anche un pò con una bella tazza di tè verde in mano, ma quello è immancabile, uno dei grandi piaceri della vita...

Intanto vi faccio un Hannibal-spoiler, (ok, no, una tonnellata di Hannibal spoilers...) perciò non scendete ulteriormente se non lo volete vedere, ok?
Giusto perchè devo condividere con qualcuno questa cosa e visto che assolutamente nessuno legge il mio blog...
Tiè!
La prova che fra Hannibal e Will le cose non andranno troppo male nella terza stagione (anche se pare proprio che qualcuno ce l'abbia pesantemente con loro, e vabbè, era una probabilità interessante che calcolavamo fin dall'inizio... che siano stati gli uomini di Mason Verger)?
Abbiamo qui un Will abbondantemente pestato insieme ad un Hannibal che non sembra affatto ostile nei suoi confronti, anzii...
 Quello a terra è Will. Quello praticamente sdraiato sopra di lui è Hannibal. Visto il seguito penso proprio che lo stia aiutando. Forse.
Ok. Lo sta aiutando.
https://t.co/i949Zu9huQ
(Crediti: https://t.co/i949Zu9huQ)
E qui abbiamo invece un Hannibal molto abbondantemente pestato, con un ombrello, in pieno giorno... ok.
Ancora pesto di Hannibal Lecter...
Qualcuno ha notato l'anello... ok... la fede alla mano di Hannibal?
Esattamente come quello che indossa...


...Si. Bedelia Du Maurier. (Anche se in questa foto non si vede bene).

mercoledì 17 dicembre 2014

Hannibal a Firenze + Saturnalia

Ma lo sapete che stanno girando NBC Hannibal a Firenze?
Sono in Italia, gli amori miei!
Ma che terza stagione che avremo, che terza stagione! Firenze è bellissima e il calore italiano, anche se ci scherzo tanto, esiste davvero. E poi se magna bene!
C'è in giro per le vie di Firenze Gillian Anderson, l'attrice di Bedelia, e questo è poco ma sicuro visto il cappello blu e azzurro a tese larghe che svetta fra la folla come a urlare "sono quiii! Prendetemi, sono latitante!". E poi Fortunato Cerlino, un attore Italiano, interpreterà il commissario Pazzi. E Fortunato già mi piace: ha gli occhi dolci. Ha un account di twitter. Sembra simpatico. È meridionale come me. So che lo bombarderò di fanart, quando sarà il momento, e sarà bellissimo potergli scrivere nella mia lingua madre!
E poi c'è Mads. E Mads è Mads, tutto stretto fra i fans, con il sorriso pseudo-puccioso e i vestiti da latitante (no, niente cappello blu).
Cosa state facendo ancora qui? Correte su twitter a godervi il delirio!
Scherzo... rimanete prima a finire di leggere il post. E POI correte su twitter (o su tumblr).


In ogni caso, abbiamo iniziato a festeggiare con gli amici i Saturnali, scambiandoci le strenne e piccole poesie (nel nostro caso spesso correlate da disegnini).
Se non sapete cosa sono i Saturnali... beh, sono il Natale prima del Natale (si, come al solito i Cristiani rubano le identità alle feste antiche...).
Se volete approfondire un pochino, ecco un articolo di wikipedia: Saturnali
E come si festeggiano i Saturnali?
Così: Come celebrare i Saturnali

Ecco i più importanti fra i biglietti che abbiamo regalato (e due che ci sono stati regalati).

E questi due di seguito sono Alana e Hannibal... io trovo che siano disegnati in modo così tenero...

giovedì 4 dicembre 2014

Non vergognatevi

Sapete qual'è l'autentica autentica autentica seccatura di avere una co-scrittrice che abita in un piccolo paesino (si, lo stesso in cui abitiamo noi) ed è piena di dubbi e di incertezze?
Che si fa condizionare dai commenti altrui. E come se non bastasse che pubblicizza il suo "libro" (il nostro libro!) con tutti i suoi amici non-lettori che pensano solo a dirle sciocchezze.
Se l'amica è in ascolto (ma non lo so se lo è, penso proprio di no) la prego di smetterla di dare orecchio a quella gente.
Tanto io non cambio niente e se viene qui scopre pure il perchè.
E voi, lettori, non potete dirglielo anche voi con un commento?
Non bisogna vergognarsi di quello che si ha scritto! Non bisogna cedere alla prima cosettina insignificante!
Tutti e dico tutti (pure la Rowling) gli scrittori hanno sempre i loro critici, ma se si preoccupassero delle loro critiche si dimostrerebbero ben deboli (e non piglierebbero soldini).
Quindi bisogna avere coraggio e prendersi la responsabilità delle proprie scelte: se tu ti fai pubblicità con i compagnetti e loro ridono di quello che trovano sul sito che condividi con le amiche, è meschino, oltre che codardo, chiedere alle tue amiche di cancellare quelle cose dal sito.
Piuttosto, capisci che sono i tuoi presunti amici ad insultarti e rispondi a loro, difenditi, fagli capire che ti stanno offendendo.
Grazie.
E questo vale per tutti voi scrittori in erba come noi, là fuori: non abbiate paura, prendetevi gli insulti... tanto i più insultati sono spesso fra i più popolari, no?
Pensate a Justin Bieber: sarà anche odiatissimo, ma i milioncini ce li ha (e le fans pure).
E voi li volete i milioncini e i/le fans, vero?

Studio per il Grande Stregone

Ecco il primo lavoro sul Grande Stregone, il più potente dei personaggi del Ciclo dei Marini, un cattivo su cui purtroppo non posso dare troppi dettagli o rischio di spoilerarvi letteralmente il finale e alcune delle scene più epiche e sconvolgenti dell'intera saga.

http://fav.me/d88mp8m


Per darvi un'idea delle sue dimensioni, accanto a lui ho disegnato anche uno stregone del mare di dimensioni normali (ok, si, è il nostro Hannibal...).
È quindi molto, molto più grosso di uno degli altri stregoni, che però sono molto più giovani di lui.
Non sono propriamente della stessa specie, sebbene siano in qualche modo "imparentati" (e non posso dirvi come), e hanno dunque caratteri fisiologici anche molto differenti.
A sangue freddo, la grande pinna dorsale sulla schiena serve più che altro per catturare il calore: funziona come un “assorbitore termico" catturando la radiazione solare. Il calore ricevuto si propagava su tutto il resto del corpo e, così immagazzinato, permette alla creatura di  di mantenere un'adeguata temperatura anche durante le ore notturne (come nello Spinosaurus ).
Possiede tre cuori.
Il sistema nervoso è estramamente complesso, ogni tentacolo possiede una sorta di "cervello" autonomo, simile alla specializzazione del sistema nervoso dei polpi, ma più avanzata e capace di supportare il vero e proprio cervello con attività di calcolo.
I tentacoli hanno due file di ventose e sono otto; possiedono alcune spine, in proporzione sottili e lunghe, sulla parte superiore degli stessi.

Se per quanto riguarda il corpo abbiamo  progettato bene, non possiamo dire altrettanto della testa: dobbiamo ancora decidere quale capo possiederà questo grande cattivo e a questo scopo ho disegnato alcune teste.
Ovviamente rispetto a quando abbiamo fatto il disegno, già siamo un pò più avanti con la scelta dei caratteri facciali, ma ci interessa comunque sapere la vostra opinione... qual'è la testa che vi piace di più?

mercoledì 3 dicembre 2014

Un libro... ufficiale. E gratis.

Ma lo sapete che siamo anche sul kobo store?
Eh si... è ufficiale.
Il nostro libro ha pure un codice ISBN!
Comunque, per scaricare gratuitamente "Il Viaggio Dove?!", andate qui:
http://store.kobobooks.com/it-IT/ebook/il-viaggio-dove

martedì 2 dicembre 2014

Il Viaggio Dove?! - E-book gratis!


E finalmente, dopo tanto avervi fatto penare, il libro è pronto per essere scaricato (in formato PDF)


C'era una volta... un vampiro! Diranno i miei lettori, e avranno ragione.
Questa infatti è una storia che parla di vampiri, ma che non ha niente a che fare con i moderni romanzi sui non-morti. I veri protagonisti qui sono gli umani, non i poveri succhiasangue che passeranno alcuni brutti quarti d'ora.
Siete pronti al viaggio più allucinato della vostra vita? Più psichedelico di un trip acido, più esilarante di un libro di barzellette, preparatevi ad una vacanza fra isole deserte, cannibali, folletti e associazioni mafiose. Preparatevi ad un viaggio... dove?




http://www.file-pdf.it/2014/12/02/il-viaggio-dove-roberta-palmeri-elisabetta-palmeri-annarita-barbaro-1/il-viaggio-dove-roberta-palmeri-elisabetta-palmeri-annarita-barbaro.pdf



Ps. Godetevelo! E non dimenticate di visitare il blog del Ciclo dei Cretini per tutte le informazioni extra!


[edit]
 Ma lo sapete che siamo anche sul kobo store?
Eh si... è ufficiale.
Il nostro libro ha pure un codice ISBN!
Comunque, per scaricare gratuitamente "Il Viaggio Dove?!", andate qui:
http://store.kobobooks.com/it-IT/ebook/il-viaggio-dove

lunedì 1 dicembre 2014

Le calze e la rete

Ieri sera ho preso sonno con un pò di difficoltà, ma non c'era la benchè minima ansia nella mia mente, solo pensieri, un sacco di pensieri, belli per giunta... finchè non mi sono accorta che dopo la doccia mi ero messa un paio di calze da trekking che sono strette e fascianti e mi sembrava di avere delle scarpe di metallo. Così me le sono tolte e ho dormito come un ghiro.
Anche se poi l'indomani mattina avevo un pò di segni di raffreddore, ma mi sono ripresa da quello in un batter d'occhio, giusto appena mi sono messa le calze giuste.
Il buio non mi da più completamente fastidio, appena scelgo di dormire mi basta spegnere la luce ed è una gran cosa, perchè mi sento di nuovo me stessa: senza paura.
Un tempo il terrore mi era del tutto estraneo ed è un sollievo riabbracciare la propria natura.
Ma finalmente internet funziona di nuovo!
Questo significa che oggi stesso, finalmente, verrà pubblicato il nostro nuovo e-book!

Una piccola sfortuna

Ancora internet non funziona come dovrebbe. E come se non bastasse, a causa di un errore di salvataggio una delle famose pagine di fumetto con i transformers che dovevo colorare è andata perduta prima che la finissi.
E per due giorni non ho potuto colorare, quindi ci ho messo un eternità a lavorare come si deve su quelle pagine.
E ho avuto una leggerissima ricaduta di insonnia, ma niente di troppo preoccupante, solo non riuscivo ad addormentarmi subito, scendevo al piano di sotto, scrivevo un paio di pagine di storie, salivo e anche se con un pò di difficoltà riuscivo ad addormentarmi.
L'ansia non c'è e ho superato completamente quel mio brutto problema per cui non riuscivo a chiudere occhio se non c'era la luce accesa.
Ah, buio, amato buio!
Anche la mia creatività, da quando mi sento di nuovo a mio agio nel buio completo, ha subito un'impennanta.
Ah, buio dolce buio.
In compenso ho completato altre tre storie del Ciclo dei Marini in soli tre giorni.
La storia del Viaggio Dove?! è completa, con tanto di copertina, e verrà pubblicata e potrete leggerla completamente gratis non appena avremo di nuovo internet funzionante come si deve.

Sapete che faccio? Vi faccio vedere la copertina della storia in super anteprima!


Lettori fissi